Il proliferare dell’epidemia nel Nord Italia impone di effettuare alcune riflessioni in merito alla responsabilità del datore di lavoro nei confronti dei propri dipendenti, della clientela e, non ultimo, di se stesso.
Quanto viene legiferato ha indubbiamente valenza cogente e non può essere oggetto di contestazione, soprattutto quando ad oggetto della materia è la salute pubblica.
Ciò non di meno l’imprenditore può, o meglio deve, precorrere per leggi e attuare fin da prima tutte quelle azioni che servono a proteggere e tutelare tutte le persone coinvolte nel processo produttivo della propria azienda.
E questo obbligo non deriva solo da un comportamento etico ma, anche, da una interpretazione sistematica delle stesse leggi, che, nel caso in esame, si possono subito individuare nelle materie della sicurezza sul lavoro e nella gestione corretta delle procedure di corretta gestione degli alimenti dove questi sono presenti.
Queste norme, ed altre minori, impongono all’impegno dell’imprenditore di adottare tutti gli accorgimenti conosciuti utili a ridurre le proprie responsabilità nella condizione aziendale, pena il risarcimento del danno causato ai terzi coinvolti.
Quindi un esame approfondito dei processi produttivi, con il coinvolgimento dei professionisti già incaricati nelle specifiche materie, consentirà di ridurre significativamente i rischi per l’incolumità pubblica e per la propria struttura aziendale.
Questo esame porterà, ad esempio, a rivedere le metodologie di contatto con il pubblico, l’uso dei dispositivi di protezione individuale, la manipolazione degli alimenti per chi è a contatto con questi.
Poter dimostrare che si è fatto tutto quanto in proprio potere per ridurre significativamente i rischi di contagio allievera’, oltre che le nostre coscienze, il carico delle responsabilità dettate dalle norme.
Restiamo a disposizione della Clientela per approfondire questo argomento, sarà sufficiente solo mettervi in contatto con noi.